Modello Organizzativo e controllo dell'attivita' sportiva

Premessa

Il Modello Organizzativo e di Controllo dell’Attività Sportiva adottato su delibera dell’organo direttivo secondo la procedura prevista dallo Statuto della dell’Associazione/Società ASD Judo Isao Okano deve essere aggiornato attraverso l’adeguamento alle eventuali modifiche e integrazioni delle Linee Guida Federali pubblicate o alle raccomandazioni del Responsabile Federale delle politiche del Safaguarding secondo le indicazioni all’uopo fornite e in ogni caso con cadenza almeno quadriennale per i necessari aggiornamenti.

La FIJLKAM anche attraverso il Responsabile Federale delle politiche di Safeguarding e l’Ufficio della Procura Federale, vigila sull’adozione da parte delle Affiliate dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva, sulla relativa conformità alle Linee Guida e sul loro rispetto.

Art. 1 – Finalità

  1. Il presente documento regolamenta e disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale ovvero per le ragioni di cui al D.lgs. n. 198/2006 attuati in danno dei Tesserati, specie se minori d’età, nell’ambito dell’ASD Judo Club Isao Okano  (di seguito per brevità anche solo “Società”).
  2. Le norme e le previsioni contenute nel presente regolamento richiamano e sono conformi alle Linee Guida adottate dalla FIJLKAM attualmente in vigore e costituiscono l’insieme delle regole di condotta a cui tutti gli appartenenti della società sono tenuti ad uniformarsi al fine di:
    • promuovere il diritto di tutti i tesserati ad essere tutelati da ogni forma di abuso, violenza o discriminazione;
    • promuovere una cultura e un ambiente inclusivi che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i Tesserati, specie se minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità;
    • rendere consapevoli i Tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità;
    • individuare e attuare adeguate misure, procedure e politiche di Safeguarding, anche in conformità alle raccomandazioni del Safeguarding Officer istituito dalla FIJLKAM volte a ridurre i rischi di condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di Tesserati minori;
    • provvedere alla gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e tutela dei segnalanti;
    • informare i Tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;
    • incentivare la partecipazione dei componenti del sodalizio alle iniziative organizzate dalla FIJLKAM nell’ambito delle politiche di Safeguarding;
    • garantire il coinvolgimento di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di Safeguarding della Società.

Art. 2 – Ambito di applicazione

I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:

  1. tutti i tesserati della Società “ASD Judo Club Isao Okano”;
  2. tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con la Società;
  3. tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con la Società.

Art. 3 – Norme di condotta

È onere della società strutturarsi in modo tale da dare attuazione alle finalità indicate all’art. 1, uniformando i propri comportamenti alle norme di condotta di seguito indicate:

I corsi vengono suddivisi in base all’età ed al livello psicomotorio o di conoscenza di judo. I corsi sono tutti misti, maschi e femmine. 

I primi corsi sono dedicati ai bimbi età asilo dai 3 ai 5 anni. Si prevede un massimo di 15 bimbi per turno in questa età in quanto hanno necessità di essere seguiti con più attenzione ed con 2 istruttori sul tatami. Se gli iscritti sono numerosi si creano 2 turni di psicomotricità dedicando il primo ai nuovi iscritti ed il secondo a chi è al secondo anno.

I corso dei “medi” età elementari con un numero ottimale di 20 iscritti con 2 istruttori. Nel caso di iscrizioni sufficienti per 2 corsi vengono divisi fra nuovi, cinture bianche e cinture colorate.

Il corso dei ragazzi grandi è misto assieme agli adulti e viene frazionato durante ogni allenamento in base all’attività svolta. Sono seguiti da 2 istruttori, talvolta anche tre. 

Gli spogliatoi sono suddivisi per maschi e femmine ma non sono esclusivi per i nostri atleti, sono utilizzati anche da atleti di altri sport e di età diverse, anche adulti. Per tutelare e controllare i nostri atleti, durante le fasi di cambio, gli istruttori effettuano dei controlli nel spogliatoio maschile (anche in quello femminile, quando presente un istruttore o Dirigente donna). 

Tutti gli istruttori sono tenuti ad avere un comportamento educato e rispettoso verso tutti gli atleti qualsiasi sia la loro etnia, religione ed appartenenza culturale. Viene chiesto altrettanto rispetto e comportamento educato da parte degli atleti verso gli istruttori, Dirigenti ed altri atleti, condizione necessaria per continuare ad essere Soci di questa società.

  1. Assicurare un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e dell’inviolabilità della persona: I turni sopra esposti sono stati studiati per evirare ogni forma di discriminazione all’interno dei gruppi di judoka, per livelli di capacità e di maturità intellettuale. Le gare vengono proposte in base alle capacità degli atleti per rendere l’esperienza sempre positiva. Durante le gare gli atleti sono sempre seguiti da almeno 1 istruttore.
  2. Riservare ad ogni Tesserato attenzione, impegno e rispetto, senza distinzioni di età, etnia, condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, disabilità e altro.
  3. Far svolgere l’attività sportiva nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’allievo, tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso: con delle attenzioni particolati a coloro che possono avere maggiori difficoltà in qualche passaggio (1 istruttore lo prende da parte per dargli modo di approfondire ed apprende ciò che non ha capito e riportarlo al livello degli altri atleti). Gli istruttori instaurano un rapporto colloquiale con gli atleti. Sentendosi a loro agio possono esporre le loro difficoltà ma serve anche all’istruttore per capire le aspirazioni dell’atleta a livello agonistico e quindi decidere il percorso migliore per lui/lei in base alle sue capacità e volontà.
  4. Prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio anche derivante da disturbi dell’alimentazione, percepiti o conosciute anche indirettamente, con particolare attenzione a circostanze che riguardino i minori: durante l’anno abbiamo vari incontri con psicologa sportiva, che collabora con noi anni, dove vengono toccati vari temi. Inoltre viene dedicato sempre ampio spazio durante le riunione (e ci rendiamo sempre disponibili durante l’anno) per spiegare l’importanza dell’alimentazione in ogni fase ed in particolare durante una gara.
  5. Segnalare, senza indugio, agli esercenti la responsabilità genitoriale ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza: ogni atto fisico e verbale o manifestazioni di disagio da parte degli atleti viene esposta e discussa con i genitori dei bambini coinvolti o anche assieme agli stessi atleti, se in età adatta a renderli partecipi, per una percezione e risoluzione dell’eventuale problema.
  6. Confrontarsi con il Responsabile delle Politiche di Safeguarding nominato dalla società ove si abbia il sospetto circa il compimento di condotte rilevanti ai sensi del presente documento.
  7. Attuare idonee iniziative volte al contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione adottando i seguenti comportamenti:
    • Sollecitare atleti, tecnici e dirigenti all’uso di un linguaggio appropriato e comunque evitare l’uso di espressioni discriminatorie; sessiste, o di matrice razzista;
    • Richiedere ai tecnici e dirigenti di instaurare tra loro rapporti professionali e rispettosi
    • Durante eventuali trasferte gli istruttori e Dirigenti al seguito devono prestare la massima attenzione alla sensibilità ed usi e costumi di ogni atleta riguardo i contatti fra atleti ed istruttori
  8. Prevenire, durante gli allenamenti e in gara, tutti i comportamenti e le condotte sopra descritti con azioni di sensibilizzazione e controllo quali: oltre al controllo costante da parte degli istruttori e Dirigenti al seguito, invitiamo a comunicare subito se vengono riscontrate delle irregolarità o anche semplici difficoltà in modo da chiarire e risolvere.
  9. Spiegare in modo chiaro a coloro che assistono allo svolgimento di allenamenti, gare o manifestazioni sportive, di astenersi da apprezzamenti, commenti e valutazioni che non siano strettamente inerenti alla prestazione sportiva in quanto potrebbero essere lesivi della dignità, del decoro e della sensibilità della persona:
    • I genitori, accompagnatori devono astenersi da qualsiasi commento negativo e/o offensivo durante le gare, allenamenti o qualsiasi manifestazione. Il compito dei genitori/accompagnatori è quello di assistere positivamente, supportare e divertirsi. Durante le nostre riunioni periodiche lo mettiamo sempre in evidenza e richiamiamo chi non rispetta tale regola
  10. Favorire la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile
  11. Rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità adottando le seguenti misure:
    • Pubblicazione del modello organizzativo e del Codice di condotta adottato e degli eventuali aggiornamenti, integrazioni o modifiche sulla homepage del sito della società
    • Pubblicazione sulla homepage del sito della società del nominativo del Safeguarding nominato dal sodalizio con indicazione del recapito telefonico e/o indirizzo e-mail per poterlo contattare
    • Comunicazione, tramite il regolamento della società al momento del tesseramento, agli atleti o ai loro genitori, se minorenni, del modello organizzativo e codice di condotta adottato dalla società, nonché comunicazione del nominativo del Safeguarding nominato dalla società
    • Comunicazione, tramite il regolamento della società, ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le procedure da seguire per la segnalazione di comportamenti lesivi al Safeguarding office nominato dalla FIJLKAM
    • Informazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, come da regolamento della società, circa le misure adottate dalla società per la prevenzione e il contrasto a comportamenti lesivi
    • Mail dedicata per per segnalazioni in caso di necessità di fare intervenire il Safeguarding
    • Incontri e riunioni dedicate al tema del Safeguarding, ancora più importante in un’arte marziale di contatto, mista

Art. 4 – Tutela dei minori – Obblighi

  1. Tutti coloro che in ambito societario, a prescindere dalla forma del rapporto instaurato, svolgano funzioni che comportano contatti diretti e regolari con minori devono fornire copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.

Art. 5 – Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dalla società

  1. Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del D.lgs. n. 36/2021, la Società nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica alla FIJLKAM all’atto di affiliazione.
  2. Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dovrà essere prescelto tra i tesserati di comprovata moralità e competenza in possesso dei seguenti requisiti:
    1. essere regolarmente tesserato alla FIJLKAM;
    2. non aver riportato condanne penali anche non passate in giudicato per i seguenti reati: art 600-bis (prostituzione minorile); 600-ter (pornografia minorile), 600-quater (detenzione o accesso a materiale pornografico), 600-quater.1 (Pornografia virtuale), 600-quinquies (iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile), 604-bis (propaganda e istigazione a delinquere per motivi discriminazione etnica e religiosa), 604-ter, (circostanze aggravanti) 609-bis (violenza sessuale) , 609-ter (circostanze aggravanti), 609-quater (atti sessuali con minorenne), 609-quinquies (corruzione di minorenne), 609-octies (violenza sessuale di gruppo), 609-undecies (adescamento di minorenni).
    3. non aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti;
    4. aver seguito i corsi di aggiornamento previsti dalla FIJLKAM e/o essere in possesso dei titoli abilitativi eventualmente previsti dai regolamenti federali.
  3. La nomina del Responsabile è adeguatamente resa pubblica mediante immediata affissione presso la sede e pubblicazione sulla rispettiva homepage del sito internet della società e inserita nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.
  4. Il Responsabile dura in carica un anno e può essere riconfermato.
  5. In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per dimissioni o per altro motivo, il sodalizio provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo Responsabile inserendola nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.
  6. La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata ancora prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, ovvero per il venir meno dei requisiti necessari alla sua nomina, con provvedimento motivato dell’organo preposto del sodalizio. Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva notizia al Safeguarding Officer della FIJLKAM. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente comma.
  7. Il Responsabile è tenuto a:
    1. promuovere la corretta applicazione del Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati della FIJLKAM nell’ambito della società, nonché l’osservanza e l’aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati dagli stessi;
    2. adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza, per prevenire e contrastare nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nonché ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;
    3. segnalare al Safeguarding Officer della FIJLKAM eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta;
    4. rispettare gli obblighi di riservatezza imposti dai Regolamenti FIJLKAM;
    5. formulare all’organo preposto le proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche del sodalizio;
    6. valutare annualmente l’adeguatezza dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta nell’ambito del proprio sodalizio, eventualmente sviluppando e attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate;
    7. partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata dalla FIJLKAM.

Art. 6 – Dovere di segnalazione

  1. Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti come individuati dal Regolamento e dalle linee guida predisposte dalla FIJLKAM e nel presente documento integralmente richiamate, è tenuto a darne immediata comunicazione al Safeguarding Officer della FIJLKAM, anche per il tramite del Safeguarding Officer nominato dalla Società.
  2. Chiunque sospetta comportamenti rilevanti ai sensi del presente Regolamento può confrontarsi con il Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dalla società o direttamente con il Safeguarding Office della FIJLKAM.

Art. 7 – Diffusione ed attuazione

  1. Il presente documento è pubblicato sul sito internet del sodalizio, se nella sua disponibilità ed è portato a conoscenza di tutti i collaboratori, qualunque sia il motivo della collaborazione, al momento in cui si instaura il rapporto con la Società.

Art. 8 – Sanzioni

  1. In caso di non rispetto delle regole, pur restando impregiudicata l’applicazione delle sanzioni previste dai Regolamenti FIJLKAM, a carico di tutti coloro che sono assoggettati ai sensi delle prevenzioni di cui all’art. 2, tra le categorie tenute all’osservanza delle disposizioni contenute nel presente documento e che pongano in essere comportamenti contrari a quanto ivi indicato, verranno applicate le sanzioni in base alla gravità: da un primo richiamo ed al secondo episodio la risoluzione contrattuale all’immediata risoluzione contrattuale e/o esclusione del Consiglio Direttivo in base al ruolo.

Art. 9 – Norme finali

  1. Il presente documento è aggiornato dall’organo direttivo della Società con cadenza almeno quadriennale e ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali approvati dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di Safeguarding ovvero le sue raccomandazioni nonché eventuali modifiche e integrazioni delle disposizioni della FIJLKAM.
  2. Eventuali proposte di modifiche al presente documento dovranno essere sottoposte ed approvate dall’organo preposto della Società.
  3. Per quanto non esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo Statuto della FIJLKAM, nonché nel Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati e nel Codice di Condotta.
  4. Il presente Regolamento, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.

Testo aggiornato al 26/08/2024